Parrocchia palestra di vita

Parrocchia Missionaria

Chi ha scelto di imitare Cristo va dove il Signore lo manda per dire a tutti: “Il Signore ti ama, ti benedice, ti protegge, ti aspetta!”.


Tutti gli atleti si sottopongono a tanti sforzi e sacrifici, per ottenere un premio, a fine stagione. Noi invece lo facciamo per una corona che non si corrompe.
È ciò che fa la comunità cristiana che, nel cammino della vita, guida tutti a
Gesù. La figura dell’atleta, tuttavia, ci è molto utile anche per capire la spiritualità cristiana.
Anzitutto perché lo sportivo vero è un tipo appassionato, convinto, impegnato, generoso. 
Ogni giornata, ogni pensiero, ogni energia è presa da questa passione che fa vibrare corpo e spirito, dà coraggio e forza, fa sentire liberi e grandi.
In secondo luogo l’atleta è, a suo modo, un discepolo: corre per conquistare il successo, ma non fa di testa sua; qualcuno, con la sua vita, la sua parola, il suo esempio, gli insegna ad amare quello sport, gli dà ragioni valide di vita, lo aiuta a superare se stesso e quindi a vincere. E così, sul campo, si imparano valori importanti, quali l’amicizia, la lealtà, la perseveranza, la tenacia, il coraggio di rialzarsi dopo ogni caduta, per riprendere dal punto in cui si era ceduto…
Ma lo sportivo è un eterno insoddisfatto: tende al meglio, al traguardo non ancora raggiunto, al… record mondiale! Così in lui i desideri diventano sempre più grandi e la mente e il cuore si aprono a nuovi ed infiniti orizzonti. La vita spirituale è proprio questa aspirazione massima: conoscere, sperimentandone il fascino e il rischio, l’amore infinito di Dio.
A quel punto saltano gli altri parametri: “quello che poteva essere per me un guadagno, è diventato una perdita, di fronte alla conoscenza e al desiderio di raggiungere Lui” – annota ancora Paolo. Chi ha scelto Gesù come maestro, non corre più per se stesso, ma per mettere in pratica la sua Parola. Gli altri non li vede più come avversari da superare, ma come fratelli e sorelle con cui camminare (e correre) insieme, verso il Padre comune che tutti ci attende.
Chi ha scelto di imitare Cristo va dove il Signore lo manda per dire a tutti: “Il Signore ti ama, ti benedice, ti protegge, ti aspetta!”. Ogni giorno tutti siamo chiamati a correre, ma non “come chi è senza meta”. Se la corsa della nostra vita non ha ben chiaro, davanti a sé, il fine a cui tendere ed è diventata una corsa solitaria, che esclude gli altri, allora la nostra vita rischia di essere vana.
La Parrocchia si può pensare come “una grande palestra”, in cui i passi timidi, incerti o smarriti di ogni persona possano trovare allenatori validi, che diventano riferimenti sicuri perché sono testimoni dell’amore gratuito di Dio
per tutti.
 

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